I cambiamenti di scenario in atto stanno producendo un’evoluzione del mondo del lavoro verso nuovi valori e nuove professioni.
Ogni epoca è caratterizzata da un certo tipo di professioni utili a soddisfare le esigenze del momento. Al mutare dello scenario e dei bisogni si è sempre assistito anche ad una trasformazione dei mestieri e del modo di lavorare: a volte si tratta solo di continuare a fare le stesse attività con strumenti (o tecnologie) diversi; altre volte invece il cambiamento è così “disruptive” da far tramontare certe professioni, o quanto meno da rendere necessaria una loro ricostruzione per allineare il lavoro alle nuove esigenze di mercato. Alla luce dei cambiamenti di scenario in atto dunque, come sta cambiando oggi il mondo del lavoro, quali sono le nuove esigenze dei lavoratori e quali saranno le professioni di domani?
La pandemia ha accelerato tanti fenomeni, anche nel mondo del lavoro: se da una parte vi è un’evoluzione del sistema valoriale dei lavoratori, che sentono il bisogno di ristabilire i propri equilibri personali, dall’altra vi è l’esigenza di investire nel riallineamento delle competenze per rispondere alle rinnovate esigenze del mercato. Oggi si parla tanto di fenomeni come quello delle dimissioni di massa, ma si tende a non inquadrare il vero problema. Viene dunque da chiedersi: great resignation o piuttosto great requalification? Una domanda provocatoria, che vuole affrontare i cambiamenti che il mondo del lavoro sta vivendo in un’ottica differente, quella delle riqualificazioni.
La trasformazione in atto oggi nel mondo del lavoro non si limita infatti ad una generica tendenza delle persone a cambiare lavoro più frequentemente del solito ma consiste piuttosto in un cambiamento dei valori e delle esigenze da parte dei lavoratori, nella comparsa di un nuovo approccio al lavoro che va di pari passo con l’emergere di tutta una serie di nuove professioni.
Ernst & Young e Manpower Group rilevano che sono più del 70% le professioni la cui domanda è prevista in crescita e che avrà anche un aumento della difficoltà di reperimento, mentre il World Economic Forum prevede che nel mondo dovranno essere formate 1 miliardo di persone su nuove competenze entro il 2030. Il digitale sarà il fil rouge di questa grande rivoluzione: in questo scenario le competenze digitali sono considerate il ruolo chiave del futuro del lavoro e comporteranno un importante vantaggio competitivo sul mercato.
Da qui la vera sfida per le aziende: quella relativa alla comprensione di questi fenomeni per attuare misure innovative nell’approccio e nell’organizzazione del lavoro, ma anche per il riallineamento e la ricostruzione delle competenze. Una sfida che le imprese dovranno necessariamente affrontare con consapevolezza e determinazione per rimanere competitive sul mercato ma anche per aumentare la job retention e la talent attraction.