Il Terzo settore merita oggi un monitoraggio costante per capire come sta affrontando il cambiamento e l’evoluzione dei tempi e dei mercati. Di Terzo Settore e di valori ESG parliamo con il Dott. Claudio Tabellini, Direttore Area Terzo Settore Toscana-Umbria per Intesa Sanpaolo.
Cosa sono i valori ESG e come affronta Intesa Sanpaolo il tema della sostenibilità?
Intesa San Paolo si è posta l’obiettivo di diventare la prima Impact Bank al mondo, rafforzando il suo impegno nell’ESG attraverso due canali: fornendo supporto creditizio e servizi al Terzo Settore e fornendo sostegno diretto alle persone che non riescono ad accedere al credito tramite i canali tradizionali.
L’ESG è quindi uno degli ambiti in cui opera la nostra direzione Impact insieme al Terzo Settore, ai prodotti Impact e al Crowdfunding.
Tra i nostri prodotti vorrei soffermarmi sulla gamma dei finanziamenti S-Loan, strumento che usiamo per accompagnare i clienti nel percorso di sviluppo sostenibile e che si concentra su 5 obiettivi fondamentali: lo sviluppo sostenibile a 360°, la valorizzazione della parità di genere, il miglioramento dell’impatto ambientale, e il sostegno alle imprese del settore Agribusiness e del Turismo. La Banca, inoltre, per ogni finanziamento concesso, effettua una donazione a iniziative di carattere sociale.
A proposito di clienti, pubblici e privati, qual è il feedback che state ricevendo dall’impegno di Intesa Sanpaolo verso la sostenibilità e il Terzo Settore?
I feedback per noi sono importanti: l’84% delle organizzazioni servite dichiara di aver migliorato le proprie capacità gestionali tramite l’interazione con noi, in particolare nella valutazione delle diverse opportunità di accesso al credito per le loro esigenze di investimento che sono riusciti ad ottenere nel loro rapporto con il gestore.
In aggiunta, circa il 51% dei clienti considera il nostro supporto come determinante per il conseguimento degli obiettivi prefissati e il 45% lo ha ritenuto utile.
I principali impatti ottenuti riguardano la creazione e preservazione dei posti di lavoro, benefici di tipo ambientale che vengono quantificati in termini monetari come elemento di misurazione dell’impatto sociale sull’investimento.
C’è un’esperienza, un progetto o un case study che possa avvicinare coloro che ci seguono e che ci tiene a raccontare?
Citerei due casi di rapporti con clienti che stiamo seguendo in questo periodo.
La prima è una società consortile cooperativa umbra che opera in provincia di Perugia che stiamo sostenendo con i fondi a sostegno dei finanziamenti a favore dell’economia sociale. Il progetto consiste nel rilancio di una comunità terapeutica che in passato è stata abbandonata dalle precedenti gestioni, causando l’interruzione di servizi sociali essenziali per persone fragili. Con il rilancio si è generato un impatto positivo in termini di riqualificazione del territorio e inclusione sociale in particolare su persone giovani colmando bisogni sociali insoddisfatti in precedenza. Il programma di investimento finanziato prevede la ristrutturazione e l’ampliamento di una sede operativa secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
La seconda iniziativa che mi piacerebbe citare è un progetto sviluppato da una cooperativa sociale di Lucca che siamo sostenendo con i nostri strumenti di crowdfunding riguarda lo sviluppo di un progetto di socializzazione e formazione professionale basati su riuso e riciclo di materiali di scarto avente come finalità quella di sostenere dei circuiti di economia civile solidale attraverso il coinvolgimento della cittadinanza. In pratica, accoglie soggetti fragili che hanno percorsi professionali deboli e che faticano a trovare un’occupazione con l’obiettivo di acquisire competenze nei settori specifici della falegnameria e della sartoria.
Guarda il video:
Condividi questo articolo su: