A che punto è la trasformazione digitale nelle PMI italiane? Space for Pedia presenta i risultati dell’indagine nazionale condotta a dicembre 2021 in collaborazione con BiG Academy e Polo Tecnologico di Navacchio (PI) sulle opinioni degli Innovation Manager, presi in esame in quanto soggetti maggiormente coinvolti e qualificati nel processo di digitalizzazione delle piccole e medie aziende e delle reti di impresa.
Molte opportunità ancora da cogliere e un grande bisogno di crescere in cultura digitale nelle PMI. Sono questi, in estrema sintesi, i principali segnali indicati dai Manager che si occupano di innovazione digitale nelle imprese. Per il 45% degli Innovation Manager intervistati il grado di adozione del digitale nelle PMI risulta essere ancora molto basso. Accanto ad una crescente e generalizzata consapevolezza emerge il fatto che non si sia diffusa una reale conoscenza dei benefici e delle opportunità della digital trasformation, e le carenze maggiori in questo senso sono soprattutto di tipo culturale e organizzativo più che tecnico: l’avversione al cambiamento resta una barriera importante, e il 62% dei Manager ritiene fondamentale superare queste resistenze da parte di imprese e imprenditori.
Emerge dunque con chiarezza la necessità di un nuovo approccio culturale al cambiamento, indispensabile in un’epoca di forti stravolgimenti nelle logiche di impresa, che vedono nel digitale un importante strumento di acquisizione di vantaggio competitivo sui mercati. I fattori che potrebbero supportare le PMI in questo percorso verso l’industria 4.0 sono vari e riconoscibili. È necessario, in primo luogo, un supporto organizzativo da parte di consulenti dotati di una visione a 360° che abbracci sia gli aspetti tecnici che la conoscenza delle dinamiche aziendali interne e verso l’ambiente esterno. Non è sufficiente l’integrazione e l’ammodernamento di macchinari e strumenti se non vengono inquadrati in un uno specifico contesto organizzativo aziendale.
C’è inoltre un grande bisogno di formazione che coinvolga i membri di ogni livello gerarchico in azienda, dal top management alle figure più operative, perché il digitale è trasversale e attraversa tutte le aree funzionali. La richiesta e le aspettative delle imprese vanno soprattutto verso efficienza e competitività: se ne accetta più facilmente una certa complessità iniziale se porta ad un contenimento dei costi dei processi e ad un miglioramento nell’approccio ai mercati.
Infine l’organizzazione. La trasformazione digitale comporta un impatto rilevante sull’intera struttura aziendale e sui suoi equilibri, per questo deve necessariamente essere guidata da un team multidisciplinare composto da persone con ottiche, visioni e competenze diverse. Il bisogno di avviare percorsi di trasformazione pervade tutte le tipologie di aziende ed appare più marcato nel B2B (27% contro il 9% per il B2C), dove il potenziale di applicazione sembra essere ancora più ampio. Un processo che, secondo il parere di quasi il 73% degli Innovation Manager, deve essere graduale e consentire all’imprenditore di verificare progressivamente i miglioramenti sulla struttura.
«La trasformazione digitale delle PMI. Il punto di vista degli Innovation Manager»
Scarica il report completo dell’indagine
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