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ECOMMERCE: facciamo il punto. Intervista a Michele Barbagli, CEO di Sintra Digital Business

Punto sullo stato dell’ecommerce

Com’è cambiato l’ecommerce rispetto a 5 anni fa? Come si sono evolute le piattaforme digitali? Quali le nuove competenze richieste? In un recente incontro con Space For Pedia Michele Barbagli, CEO di Sintra Digital Business, ha risposto a queste domande, approfondendo quello che è un tema sempre più interessante per le PMI.

Negli ultimi anni l’ecommerce ha registrato trend di crescita significativi, ma è con l’avvento della pandemia che si è avuta la vera svolta: in tempo di covid in Italia oltre 4 milioni di persone si sono avvicinate a questa esperienza. Come hanno reagito le aziende?

Possiamo notare 3 fenomeni:

–  i grandi marchi stanno realizzando investimenti importanti sull’ecommerce;

–  le grandi catene riducono il fisico e investono sull’ecommerce;

–  le PMI si sono rivolte ai grandi marketplace generalisti e verticali.

In questo scenario si può parlare di punto zero dell’ecommerce, un momento di maturità in cui le aziende stanno acquisendo consapevolezza del ruolo che l’ecommerce può avere nel business aziendale.

Il futuro dell’ecommerce

Ma quale sarà il futuro dell’eccomerce? Lo scenario è cambiato completamente, e continua a cambiare, e l’ecommerce è diventato un settore sempre più complesso.

Nella fase iniziale l’80% delle energie temporali ed economiche era orientato alla manutenzione della piattaforma e solo il 20% a coltivare il modello di business: questo portava le piccole aziende ad essere impossibilitate a sviluppare un business vero.

Oggi le piattaforme cloud hanno permesso di invertire questo rapporto, così solo il 20% delle energie è rivolto alla piattaforma, a beneficio di sviluppo marketing, modello di business e vendite.

Spesso le PMI continuano ad associare la scelta di usare l’ecommerce ad una mera questione tecnologica, di piattaforma, trascurando i temi più importanti che derivano dall’adozione di questa soluzione: è necessario parlare di omnicanalità, di modelli di business e strategie distributive. Ciò consente all’ecommerce di assumere un ruolo capace di portare volumi di vendita importanti anche per le PMI.

Lo sviluppo verso mercati esteri

Altro tema rilevante collegato quello relativo alla possibilità di sviluppare il proprio business anche all’estero grazie all’ecommerce, ma non si deve avere fretta. La PMI deve imparare prima di tutto a fare ecommerce: molto spesso si pensa sia solo una questione tecnologica, legata alla realizzazione della piattaforma, quando in realtà fare ecommerce significa pensare ad una strategia digitale, parlare di organizzazione aziendale, di gestione dei dati e delle informazioni dei clienti.

Per questo motivo è bene partire da un contesto nazionale per collaudare processi, strategie e modalità di vendita. Una volta che il mercato nazionale è consolidato e gli indicatori sono soddisfacenti si può valutare di andare all’estero.

Se vuoi conoscere l’intero contenuto dell’intervista guarda il video!

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