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Circular Academy: l’experience di KME Group. Intervista ad Claudio Pinassi, CEO di KME Italy

L’economia circolare come elemento per la continuità aziendale e lo sviluppo del business.

Sostenibilità ed economia circolare sono temi importanti per tutte le imprese, con un forte impatto sulla competitività e sul futuro della nostra economia. Ma in che modo le aziende possono affrontare la sfida della circolarità? Claudio Pinassi, CEO di KME Italy, racconta l’esperienza e l’impegno della sua azienda per l’economia circolare.

KME Group è uno dei leader europei del rame e ha impostato tutto il suo sviluppo su modelli di economia circolare. Una vera case study di livello internazionale, con un modello diverso su cui è stato costruito sia un piano industriale che un progetto di distribuzione della conoscenza. Una realtà industriale importante che si allea con una delle grandi università di livello europeo, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per mettere assieme le proprie esperienze e condividerle con tutti gli altri.

L’impegno di KME per l’economia circolare

L’impegno di KME deriva da una forte presa di coscienza avvenuta circa sette anni fa, quando è maturata la consapevolezza che la sostenibilità, intesa in senso lato (non solo ambientale, ma anche sociale ed economica), sia assolutamente obbligatoria per lo sviluppo industriale e per la continuità del business, soprattutto per aziende manifatturiere come KME. Ma non si può declinare efficacemente nessuna forma di sostenibilità se non muovendo passi in maniera decisa verso l’economia circolare. Per loro stessa natura le aziende manifatturiere, specie quelle metallurgiche, hanno un impatto forte sia da un punto di vista materico che energetico. La circolarità consente di declinare la sostenibilità correttamente: non è solo un aspetto deontologico ed etico del business ma è un elemento profondamente ancorato alla continuità aziendale e allo sviluppo del business.

La genesi e l’impatto del progetto Circular Academy

KME era già fortemente circolare, ma in modo inconsapevole: l’industria metallurgica del rame è da sempre orientata per sua stessa natura a sfruttare al massimo la grande possibilità di recupero e riciclo del rame e delle leghe di rame. Grazie ad un progetto fatto con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e orientato a comprendere ed analizzare i concetti di sostenibilità secondo la logica della Corporate Social Responsibility, è emersa la consapevolezza di essere già leader consolidati a livello europeo da un punto di vista di recupero della materia prima e della riciclabilità del rame. Già all’inizio di questo percorso lo stabilimento di Fornaci di Barga (LU) deteneva un buon record, oltre il 70% di materia prima non proveniente da miniera ma da ricicli di scarti di rame.

La consapevolezza di quanto poco l’industria italiana sappia sul tema dell’economia circolare, anche da un punto di vista manageriale, ha stimolato un confronto con il Professor Marco Frey del Sant’Anna, da cui è nata l’idea di unire le forze per il progetto Circular Academy. Le strutture logistiche e organizzative di KME unite all’apporto accademico e didattico del Sant’Anna hanno portato al recupero di una struttura abbandonata da quasi 20 anni, il Centro Ricerche di Fornaci di Barga, che è stata fatta rinascere in chiave moderna: una sorta di campus con tutti i servizi connessi, profondamente integrato nell’azienda, che potesse ospitare attività didattiche, laboratori, auditorium.

Un’iniziativa che ha significato anche un ritorno positivo sul territorio, non solo per l’economia locale ma anche da un punto di vista simbolico: il Centro Ricerche era nato molti decenni fa come scuola voluta dalla famiglia Orlando dopo la fondazione dello stabilimento industriale, quindi ha avuto un valore speciale per la popolazione locale veder risorgere questo complesso e vederlo dialogare col territorio in maniera estremamente positiva. I corsi all’Academy sono full immersion comprensive di living che alternano momenti accademici e di laboratorio ad attività di svago: le cene in ristoranti tipici della Garfagnana, il pernottamento in alberghi locali ed altre iniziative sono tutti momenti pensati per promuovere il territorio, così che KME non sia vista solo come un grosso insediamento industriale ma anche come un motore di sviluppo locale, di integrazione e sostenibilità sociale.

L’economia circolare come strumento per la sostenibilità

Ma perché l’economia circolare è tanto importante per un’impresa, e quali sono le componenti della circolarità che KME valorizza nella sua produzione industriale? I concetti chiave sono tre:

 

  • presa di coscienza: la consapevolezza della propria capacità in termini di recupero e circolarità;
  • obbligatorietà della sostenibilità: tutte le industrie del mondo e in particolare dei paesi occidentali non hanno possibilità di rimanere insediati in modo efficace e remunerativo in un territorio senza un serio progetto di sostenibilità;
  • collegamento tra sostenibilità ed economia circolare: l’economia circolare è il metodo con cui la sostenibilità viene poi implementata nell’ambiente industriale.

È necessario che manager, CEO e direttori industriali prendano coscienza di quanto sia essenziale una transizione in termini di sostenibilità per il bene e la continuità dell’azienda, e di come le industrie manifatturiere non possano fare una efficace e seria transizione verso la sostenibilità se non implementando i principi cardine dell’economia circolare. I tre concetti sopra menzionati sono alla base dell’apporto che KME vuol dare in termini di esperienza, accanto all’apporto accademico portato dal Sant’Anna, tanto che 14 dei propri manager italiani hanno partecipato alla prima edizione del corso provvedendo a diffondere questa cultura nel resto del gruppo, messa al servizio di tutte le altre aziende, manifatturiere e non, per poter condividere insieme questo tipo di percorso.

 

Scopri di più sul Corso Executive “Circular Economy for Business” di Circular Academy

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